CARTA DEI DIRITTI DELLA CITTA'

Dichiarazione di Genova

1992

 

 

PREMESSA

 

Questo documento è rivolto all'opinione pubblica, ai poteri locali, ai governi.

E’ il risultato della riflessione critica di un gruppo di esperti che non ha altra ambizione che richiamare l’attenzione su di un tema che è già stato trattato in numerosi documenti ufficiali [Ad esempio la “Carta Urbana Europea” del Consiglio di Europa (11 Settembre 1992) (ved. n. 1)] ma con una particolare angolatura: quella che è contenuta nel titolo stesso del documento.

Si parla, infatti, di DIRITTI DELLA CITTA’ per porre l’accento sulla necessità che sia garantita un’immagine riconoscibile della città come specchio delle diversità culturali delle società locali, anche se la città non è un soggetto giuridico.

Le città sono tra le istituzioni più antiche e complesse della storia umana. Alcune hanno vissuto con continuità per millenni, altre sono morte e poi sono rinate in altre forme, o hanno comunque lasciato profonde tracce di sé; altre sono fisicamente scomparse, ma sopravvivono nella memoria dei popoli.

In ogni caso costituiscono una delle risorse più preziose della società umana. Esse hanno quindi il diritto ed il dovere di salvaguardare la loro ricchezza,culturale.

 

 

L’ATTUALE MUTAZIONE DELLA CITTA’

 

Nella presente congiuntura economica e politica mondiale le città hanno assunto un ruolo che da molto tempo avevano perso. In alcuni casi sono diventate aggressive protagoniste del rilancio economico dei paesi cui appartengono; in altri sono diventate riferimento di nuove articolazioni nazionali, derivanti dalla crisi di grandi sistemi statali; in altri ancora diventano simbolo della riscoperta di valori culturali e spirituali, di radici storiche, di modi di vita tradizionali che erano stati messi da parte. Inoltre, pur con tutte le difficoltà che stanno vivendo, le città sono ancora una volta i laboratori delle nuove forme di organizzazione della società, dalla convivenza tra razze diverse, allo sviluppo di sistemi che garantiscano eguali diritti a tutti i loro abitanti, qualunque sia il loro sesso, età, origine etnica, credo religioso ed appartenenza politica. In questo loro particolare rinascimento, le città partecipano con la ricchezza,della propria storia e cultura, la complessità della propria struttura economica e sociale, 11insieme dei modi di vita, tradizioni, architetture, rapporti con l'ambiente che la caratterizzano. Sono queste le risorse fondamentali di cui dispongono e che costituiscono l’elemento di forza dell'istituzione città rispetto a strutture sociali, economiche e politiche più grandi, ma spesso più recenti e poco consolidate. Queste risorse accumulate ed affinate, spesso nel corso di secoli o addirittura di millenni, costituiscono i caratteri specifici di ciascuna città e vanno protette e valorizzate.

 

La mutazione dell'ambiente costruito operata nel mondo da alcuni decenni, sotto la pressione di un insieme di fattori tecnologici, può essere caratterizzata da.:

·        l'emergere di un sistema di infrastrutture, reti tecniche e mega strutture distribuite a livello territoriale;

·        l’esplosione fisica delle città tradizionali;

·        la tendenza generalizzata verso un’urbanizzazione diffusa, omogenea e priva di carattere.

 

Tale mutamento si trova, drammaticamente, di fronte a due livelli di insediamenti umani e di conseguenza riduce la città storica in frammenti, nuclei o pezzi di città. Tali frammenti sono costituiti dai tessuti, che cambiano secondo il sito geografico, il paese e le città, ma sono tutti egualmente caratterizzati da un livello, una proporzione, un’articolazione complessa delle loro componenti.

Si tratta di un patrimonio prezioso, che accanto a valori storici o estetici consisteva nel saper fare, saper vivere e saper creare.

Riconoscere ciò non vuole dire opporsi o rinunciare allo sviluppo della città e delle tecniche che appartengono al nostro destino economico, vuol dire invece rendersi conto che la nuova urbanizzazione non esclude modalita tradizionali e che queste ultime possono stabilire una relazione di complementarietà.

In tali condizioni, le città hanno il dovere di tutelare, con tutti i mezzi possibili, tali frammenti preziosi e fragili, oggi minacciati da due processi:

1.      il marketing delle città, che incoraggia l'introduzione, nei tessuti urbani, di edifici ed attività incompatibili con la loro integrità (e che provocano infine la loro distruzione);

2.      l’industria culturale, che snatura e disintegra i vecchi tessuti urbani con il pretesto fallace dell’educazione e della democrazia.

 

Hanno anche il dovere di:

·      restituire ai tessuti storici un uso reale, non museale, compatibile con la loro misura, la loro morfologia, etc;

·      sviluppare a tutti i livelli il valore educativo dell'uso corretto di tali nuclei e frammenti urbani.

Le nuove architetture e le espansioni urbane prodotte da una cultura prevalentemente interessata agli aspetti funzionali non fanno pia riferimento alla specificitA dei luoghi: sono dei “non luoghi”, scissi dalla città originaria. Bisogna riprogettare la città,tenendo conto di variabili come il tipo, la dimensione, la multifunzionalita, le caratteristiche dei luoghi, la qualita' della sua architettura, allo scopo di restituirle significato.

L’organizzazione fisica delle città si è perseguita fino ad oggi con strumenti di pianificazione insoddisfacenti, che hanno, tra l’altro, trascurato di garantire gli esiti fisico/morfologici finali.

Qualsiasi progetto di trasformazione urbana deve conoscere:

·        la storia del sito

·        il processo di trasformazione/stratificazione storica

·        i caratteri specifici del luogo e del suo contesto

In questo ambito bisogna valorizzare il ruolo del linguaggio dell'architettura. Tali conoscenze debbono, essere confrontate con il progetto e le scelte di quest'ultimo debbono essere esplicite e motivate.

 

 

IDENTITA’ DELLA CITTA’

 

La città è un sistema sociale ed economico con una propria storia e cultura, e con propri stili di vita, ma è anche un’entità tangibile, fatta di elementi fisici.

Nel configurare l’identità di una città è indubbio il ruolo dell'ambiente fisico in cui sorge e delle architetture e degli spazi che la costituiscono. Il suo sito geografico, l’ambiente naturale che la circonda, le sue strade e piazze, i suoi spazi aperti, i suoi edifici monumentali o umili, antichi o moderni, concorrono, in grande misura a formare la sua identità, sia per chi ci vive, sia per chi ha rapporti con essa dall’esterno. Il modo in cui questa immagine si struttura, ed il suo significato, variano anche profondamente tra una cultura e l’altra.

L’identità di una città non è, comunque, un dato oggettivo ma è il risultato di una selezione di elementi rispetto ad un progetto. L'affermazione dell'identita serve a mobilitare forze attorno ad un programma e, in questo senso è parte fondamentale della strategia, del progetto che una città può avere.

L’identità di una città non è quindi fatta solo dagli elementi che esistono, ma anche e soprattutto dal rapporto tra ciò che c’è, che rappresenta la storia, e ciò che non c’è ancora e deve nascere, che rappresenta il futuro. Questo significa che l’identità si difende non soltanto tutelando caratteri tradizionali rilevanti, ma anche - e soprattutto - cogliendo ed utilizzando ciò che può servire a specificare il progetto per il futuro.

 

 

DIRITTI DELLA CITTA’

 

Preservare l’identità di una città - una città che può anche avere una storia molto breve e caratteri non particolarmente interessanti - implica politiche e tecniche diverse, al variare delle singole situazioni; implica riconoscere che qualsiasi città ha il diritto di svilupparsi e conservarsi per quello che via via è divenuta o sta divenendo, secondo quanto decidono i suoi abitanti e determinano le vicende della storia.

 

La città deve tutelare i propri caratteri specifici, senza soggiacere all’omologazione alle tendenze prevalenti, imposte dalle società, dalle culture e dai poteri politici dominanti.

Ogni città deve avere autonomia di decisione per quanto riguarda le politiche relative al suo sviluppo economico, sociale, fisico e deve poter disporre dei mezzi finanziari per realizzare i relativi interventi. Pur salvando elementi comuni alla società nel. suo insieme, o ad un determinato stato, ogni città può avere proprie specifiche norme che regolano la sua organizzazione fisica, la fornitura di servizi, il controllo dell'ambiente.

 

In che cosa consistono dunque i diritti della città? nelle seguenti garanzie:

1.      l'autonomia istituzionale per quanto riguarda le decisioni relative allo sviluppo economico, sociale e fisico;

2.      l’autonomia finanziaria per realizzare queste politiche;

3.      la partecipazione ed il controllo diretti dei,cittadini alle decisioni ed alla gestione;

4.      uno sviluppo che privilegi la dimensione sociale della città, piuttosto che gli interessi puramente economici;

5.      l'uso delle risorse fondiarie privilegiando l’interesse della collettività;

6.      la riconoscibilità della sua immagine attraverso conservazione ed innovazione nella continuità;

7.      l’armonia funzionale per evitare il pericolo della specializzazione e salvaguardare la qualità dell'abitare

 

Ecco perchè riteniamo di proporre una “Carta dei diritti della città”: per richiamare la necessità di un progetto complessivo per ogni città del mondo oggi minacciata dal pericolo dell'omologazione. Su questo progetto si devono fondare le strategie di sviluppo, i termini dei rapporti con le altre istituzioni, il quadro dei diritti e doveri dei cittadini. E’ anche rispetto a questo progetto che si devono definire le relazioni con gli altri livelli istituzionali. Una mancanza di tale progetto genera il rischio della cancellazione dell’identità urbana.

 

 

Nota n. 1:

La Carta Urbana Europea riconosce la città quale luogo base della democrazia cui vengono attribuite responsabilità specifiche.

La Carta fa costante riferimento alle nozioni di collaborazione di solidarietà sia fra le collettivita locali di uno stesso paese, sia fra poli locali e nazionali, fra poteri locali e le loro comunità ed infine fra le città d’Europa ed i mezzi dell'Europa.

La carta poggia sulla convinzione profonda che i cittadini, indipendentemente da età, sesso, pensiero, situazione economica, sociale e politica, di handicap fisico o mentale, debbano poter fruire di diritti urbani fondamentali:

Questi diritti devono basarsi su una solidarietà e partecipazione cittadina responsabile, che implica anche l’accettazione di doveri. Il funzionamento e la gestione della città possono realizzarsi attraverso l’esercizio di diritti urbani che il Consiglio d'Europa ha approfondito nella sua “Dichiarazione Europea sul Diritto alla Città”

 

P. Ceccarelli                      A. Filali Baba                      C. Storelli

F. Choay                      B. Gabrielli                      J.Tanghe

W. Desimpelaere                      P. Malone                      M.L.Valente Pereira