CASTELLO DI CANOSA
graphic
Sito n.: 66 - CASTELLO DI CANOSA
Altre denominazioni: ACROPOLI DI CANOSIUM - CASTELLO MEDIOEVALE - PALAZZO BARONALE
Castello alto-medievale costruito su resti della cinta dell'acropoli greca i cui ruderi megalitici sono ancora visibili; distrutto dai saraceni, ricostruito dai normanni. Ebbe sei torri. Danneggiato da terremoti, si ridusse a rudere rovinando nel 1856
Ubicazione: Via Baudenere Collina dei SS. Quaranta Martiri Canosa di Puglia BA Puglia
Tipo: Castello, Torre, torretta. Proprietà Comunale, accessibile, visitabile. Uso iniziale: Castello - Uso attuale: Resto archeologico - Stato di conservazione: Pessimo - Vincoli: MBAC
Scheda: BA13_004 - Aggiornamento: BA13_004A
NOTIZIE
Descrizione:
Intorno alla collina si sviluppa il grosso centro agricolo dell'antica Canusium, citta' di notevole importanza storicasino dall'antichita' e nel medioevo, in quanto all'incrocio delle piu' importanti vie di comunicazione della Puglia. Il castello fu costruito sulle rovine dell'antica acropoli di cui ne incorporo' i resti. Aveva forma di esagono irregolare con due lati quasi in linea retta sul lato sud, con sei torri quadrangolari sporgenti agli spigoli, e copriva una superficie di circa 2.000 mq.. I ruderi monumentali del castello di Canosa sorgono a m. 143 sul livello del mare sulla collina detta dei SS. Quaranta Martiri che domina isolata l'adriatico, il gargano, il vulture, le premurge e la valle del fortore. Oggi rimangono grandiose rovine delle mura di cinta o cortine e delle sei torri quadre, tre delle quali sporgono ormai solo un poco al di sopra del piano pavimentale; mentre due, pur presentando lieve differenza nelle dimensioni, sono evidenziate dal corpo avanzato e dalla loro posizione. La torre posta sullo spigolo estremo di sud- est. e' la meglio conservata e la piu' alta, misurando m. 8,50 di altezza e m. 7 di larghezza. Procedendo da est verso nord s'incontra una torre che ha la base più larga di tutte, m. 8,20, ed un'altezza di m. 6. Al centro del lato nord si trova la terza m. 5,30 e larga m. 6,70. Le altre torri sono crollate sino all'altezza del piano di calpestio; per questo le loro dimensioni non sono facilmente accertabili. E' da tenere presente che le misure sopra citate, riferentisi all'altezza, potrebbero gia' essere inferiori, poiche' tutti i muri sono soggetti a continua distruzione e a crolli. Nelle strutture murarie di questo castello sono visibili tracce di due epoche ben distinte. All'epoca piu' antica appartiene la parte inferiore, costituita da grandi blocchi di pietra a forma parallelepipeda. E' certamente questo un materiale riadoperato o adattato, appartenente all'antica acropoli greca e romana, come si puo' dedurre considerando la fattura squadrata e massiccia delle pietre. La parte superiore e' costutita da blocchi di tufo durissimo. Nessun dettaglio decorativo puo' testimoniare la fastosita' architettonica dell'antico maniero, che pur molti storici assicurano essere stata grande e splendente. Oggi il castello di Canosa e' un rudere che minaccia di rudersi ancora di piu' a causa dell'asportazione continua dei blocchi di calcare e di tufo che vengono utilizzati in altre costruzioni. Le origini del castello sono oscure. Al tempo di Autari, Re dei Logobardi, il castello era gia' presente sulla collina dei SS. Quaranta Martiri (584-590). A quel Re e ai suoi guerrieri la rocca, gia' munita di torri quadrate, di merli e di feritoie, oppose valida resistenza. Successivamente gli stessi Longobardi resero inespugnabile il castello e sede ambita di operazioni belliche. Durante le secolari dei Saraceni, specialmente nel IX secolo, il castello di Canosa non conobbe mai l'onta della presenza degli infedeli tra le sue mura, ma fu baluardo della resistenza bizantina, anche se mal tollerata dagli abitanti canosini. La rocca fu infine occupata dai normanni che ne fecero una magnifica loro sede tra le più importanti della regione. Nei saloni di questo castello s'incontrarono Boemondo e Ruggiero Borsa nel 1089 per mettere fine alle loro ostilita' con una pacifica composizione. Durante il periodo dei lavori per la costruzione di Castel del Monte Federico II dovette quivi risiedere. Incerta e discussa e' la notizia della prigionia fino alla morte di Elena D'Epiro, moglie di Manfredi, e dei suoi giovani figli, rinchiusivi sotto falso nome. Al tempo di Carlo I D'Angio' (1271) il castello subi' riparazioni e rifacimenti ad opera di Pietro D'Angicourt. Nel 1294 Carlo II D'Angio' assegno' il castello a Maria, figlia di Boemondo IV, pretendente al trono di Cipro e di Gerusalemme. Durante il periodo aragonese fu dimora pacifica di modesti feudatari. Gli Spagnuoli cedettero la rocca ad Horato Grimaldi, signore di Monaco, che si merito' la stima e l'affetto della popolazione. Nel 1643 Canosa e il castello furono venduti all'asta e non una sola volta. Il secolo XVIII rappresenta un periodo di rovinosa decadenza per il centro abitato di Canosa e per il castello, il quale in buona parte subisce dei crolli, mentre sulla sua area e col suo stesso materiale viene costruito un palazzo baronale. Nel 1704 il castello fu comprato dalla famiglia Capece- Minutolo. Quando questa famiglia si trasferi' a Napoli, esso fu lasciato nelle mani di procuratori sino al 1956, anno in cui l'antica rocca, ormai malridotta a ruderi ancor instabili e decrescenti, fu acquistata dal comune di Canosa.
Epoca:
IV sec. d.c. Costruzione Castello VII sec. a.c. Costruzione Acropoli Fine 1600 D.C. Costruzione Palazzo baronale
DOCUMENTI:
B028 (p.250);M048 (pp.139..141);B002 (pp.27..29);B004 (pp.98..99);B006 (pp.98..99);W094 ;B033 (rilievo);M054 (rilievo);AT062 Vincolo architettonico decl. 30/5/1981;BURP8_549 PUTT n.BA393 vinc. Archeologico BUR Puglia suppl.8 17/1/02 pag.549 (castello);
ITINERARI:
Itinerario 10 - Tappa n.06Itinerario 36 - Tappa n.03
IMMAGINI:
B006_008; B028_006; B031_001; B032_007; B033_003; D029_028; D029_029; D029_030; D029_031;
D029_032; D031_002; D031_018; M048_001; M048_002;