L’arcivescovo Romualdo Grisone (1280-1309) fece erigere nel 1282, nella absidi minori, due altari con cibori marmorei, uno dedicato alla Vergine Maria e l’altro in onore d San Giovanni Evangelista, ove fece realizzare il suo sepolcro.
L’incarico di realizzare i due cibori fu affidato allo scultore Anseramo da Trani. Il ciborio di S. Giovanni fu collocato nell’abside di sinistra, l’altro della Vergine nell’abside di destra.
Il crollo del campanile sud-est, avvenuto nel 1613, causato da una violenta scossa di terremoto determinò gravi danni al transetto ed alla suppellettile marmorea. A quest’evento ed alle successive trasformazione in stile barocco, promosse dall’arcivescovo Muzio Gaeta (1735-1754) si deve, probabilmente, la loro definitiva scomparsa. Dei due cibori sopravvivono alcune frammenti, fra cui il cupolino, due capitelli ed alcune cornici marmoree.

Alla base del cupolino è incisa la seguente iscrizione:

(H)AS ANSERAMUS
TRANENSIS ORIGINE
SCULPSIT SCULPT(URAS)
(SU)MMUS QUI
SCULPTOR IN ARTE REFULSIT

Nell’abside sinistra, oggi è collocato il sarcofago dell’arcivescovo Romualdo Grisone, rappresentato disteso, vestito dei suoi paramenti con le braccia incrociate sul petto, contro cui stringe il pastoralo. Il capo coperto di mitra posa su un cuscino rettangolare. La figura è racchiusa in un arco trilobato su colonne con capitello. Sul bordo è incisa la seguente iscrizione:

ROMOALDUS GRISO ARCHIEPS
BARIN CANUSIN
A.D. MCCLXXX - MCCCIX


Sulla base degli elementi superstiti si propone una ricostruzione grafica del ciborio di S. Giovanni.