La realizzazione del finestrone absidale risale ad un periodo compreso tra il 1178 ed i primi anni del XIII secolo, nell’ambito dei lavori di ricostruzione della cattedrale, promossi dall'arcivescovo Rainaldo.

I costruttori mirarono ad assimilare la cattedrale al nuovo modello della Basilica di S. Nicola. Su quel modello viene costruito il transetto e lo stesso finestrone absidale, caratterizzato da un elaborato e finissimo intaglio. Gli elementi decorativi, negli stipiti e nel paliotto inferiore, sono fittamente decorati da racemi e figurette; il protiro a colonnette poggiante su due elefanti, con l'archivolto sostenuto da due straordinarie ed espressionistiche arpie (maschio e femmina).
Al culmine dell'archivolto una sfinge dalle ali di diamante, acefala, stringe fra gli artigli una testa umana urlante. Il finestrone ritenuto, sino agli ultimi restauri, unitario e riferibile integralmente al XIII secolo, ha rivelato la presenza di parecchi elementi realizzati nel XVII secolo.

L’opera di un ignoto scultore barocco, integra ed imita la decorazione medioevale, nel tentativo di ridare unità ad un opera danneggiata nel 1613 dal crollo del campanile sud est causato da una violenta scossa di terremoto.
La grafica, sovrapposta all’immagine, evidenzia gli elementi sostituiti.