Il rosone è quanto resta della pavimentazione fatta realizzare nel 1310 dall'Arcivescovo Landolfo, il quale "fece pure lastricare di finissimi marmi tutto il pavimento della chiesa." (F. Lombardi, Compendio cronologico sugli Arcivescovi baresi, Napoli, 1697). “
"Come doveva essere consuetudine allora, erano delineate sul pavimento, come in un ribaltamento di novanta gradi, le aperture della facciata; nel pavimento della cattedrale, quando nel 1898 se ne iniziò la demolizione erano chiaramente disegnate le due porte laterali d'ingresso e la grande rosa centrale. Le misure delle proiezioni corrispondevano a quelle delle aperture ed erano designate con materiale di vario genere. La porta della nave di destra in lastre di pietra calcarea con doppio arco lunato, era ornata nella lunetta da tre colonnine, la centrale con capitello e base e le laterali senza capitello. La proiezione del portale della nave sinistra era disegnata con marmo greco e con un solo arco lunato. La grande rosa centrale, scompartita in diciotto settori e tutta eseguita in marmi antichi ad intarsio in vari colori, è stata conservata ed il suo rilievo, eseguito dal Bernich"
(C. Ceschi, La cattedrale di Bari nel suo aspetto, in Bollettino d’arte, Anno XXIX n III, 1935)
Rosa del pavimento (dis. Bernich)