Lo scavo, condotto secondo il metodo archeologico stratigrafico, ha fornito elementi di conoscenza per la storia della fabbrica estremamente interessanti: infatti subito al di sotto del basolato esterno sul lato est e sud sono emersi i resti molto lacunosi di una pavimentazione stradale realizzata con basoli di dimensioni piccole e irregolari, ritenuta dagli archeologi di epoca cinquecentesca: al di sotto questa si è messa in evidenza la parte bassa dei prospetti della cattedrale.

Si tratta di una fascia di quattro filari di conci di pietra molto ben conservati sui quali sono chiaramente leggibili i segni della lavorazione superficiale a gradina, che concludono il partito decorativo delle arcate cieche che avvolgono i tre lati del transetto; sono inoltre visibili le tracce delle primitive dimensioni delle finestre della cripta poi trasformate in seguito al rialzarsi della quota stradale.

(E. Pellegrino, “Il cantiere della cattedrale : un decennio di restauri” in “Le radici della Cattedrale” Edipuglia 2009, pag. 58-59)