CHIESA DI S. FRANCESCO E MUNICIPIO (già Convento di S. Francesco)
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033_02 : Interno.

Sito n.: 33 - CHIESA DI S. FRANCESCO E MUNICIPIO (già Convento di S. Francesco)

La chiesa di S. Francesco e l'adiacente ex Convento, oggi Municipio della città di Conversano, sono situati in Piazza XX Settembre.
La chiesa orientata su un asse sud est - nord ovest è leggibile solo nel suo prospetto nord, nord-ovest. L'edificio si presenta come un parallelepipedo cui una compatta veste d'intonaco sottolinea l'uniformità delle cortine murarie; le uniche aperture, al di là dei due finestroni, sono i due portali di cui quello minore, su via dell'Annunziata, oggi tompagnato e quello principale su piazza XX Settembre composto in asse con finestrone sovrastante.
L'iscrizione inserita nell'architrave ricorda l'intervento di restauro conclusosi nel 1781 a spese della comunità conventuale. In facciata sono presenti due stemmi in pietra in cui nel primo, sopra l'architrave del portale, compaiono due braccia incrociate che simboleggiano l'ordine francescano, e l'altro, a sinistra della porta di ingresso, appartiene a Marino Orsini, amministratore della diocesi di conversano dal 1432 al 1437.
Al sobrio lessico esterno si contrappone la ricchezza decorativa interna degli stucchi verde cupo, oro e marrone e l'affollata presenza di arredi e statue devozionali. La chiesa è ad aula unica che si conclude con un breve emiciclo absidale ed è pausata da semipilastri che sorreggono una serie di arconi a pieno sesto. Paraste binate coronate da capitelli sorreggono una doppia trabeazione continua che corre lungo tutto il perimetro murario mentre nel fondo dei nicchioni si inarca a seguire la sovrastante curvatura degli arconi. La navata e il vano presbiteriale sono illuminati da oculi presenti sopra gli arconi del lato sinistro e nel vano presbiteriale. Nell'ultima campata si aprono simmetricamente due porte incorniciate da modanature a stucco e sovrastate in asse da due eleganti cantorie lignee.
Le notizie storiche sull'insediamento francescano sono un po' esigue a causa del terribile incendio che nei tumulti del 1886 distrusse l'archivio dei frati. La struttura primitiva fu fondata nel 1289 sotto il vescovato del fanese Giovanni de Gropi e la signoria di Ugo di Brienne, laddove già esisteva un minimo nucleo abitato, esterno alla cinta urbica. Dal XIV sec. la piazza accoglie il mercato quotidiano e la fiera del sabato e, con l'apertura nel 1338 della porta delle Gabelle, si crea un nuovo polo urbano.
Lo stretto legame tra i padri francescani e l'istituzione comunale si traduce anche a Conversano in un accordo stipulato nel 1440 tra l'Università di Conversano e i padri conventuali che, in cambio dell'annessione del Palazzo dell'Università, concessero l'uso del chiostro e di serbare l'archivio municipale nella sacrestia. In questi anni si colloca la sistemazione definitiva della chiesa, in particolare con l'apertura di piccole cappelle laterali di cui rimane qualche traccia lungo il fianco laterale sinistro insieme alla definizione degli ambienti conventuali, cui fu annesso proprio nel 1440 il palazzo dell'Università. Del XVII secolo rimangono due tele raffiguranti il “ Riposo durante la fuga in Egitto” e la “Pietà”, attualmente collocate in sacrestia, e l'organo che campeggia sulla cantoria sinistra del presbiterio. Il già citato intervento di restauro del 1781 interessò non solo l'apparato decorativo della chiesa con gli stucchi, ma coinvolse elementi strutturali tra cui l'apertura del finestrone nella volta, l'ampliamento delle due campate e un nuovo altare maggiore nella cappella della confraternita dell'Immacolata Concezione. Sono documentati nuovi interventi nel 1831 per danni causati da un fulmine; infine altri rimaneggiamenti alla volta ed al muro perimetrale sinistro sono stati eseguiti nel 1931.
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033_05 : Pianta della chiesa di S. Francesco

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033_01 : Esterno della Chiesa.

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033_06 : Stemma dell'ordine francescano

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033_04 : Stemma del mons. Marino Orsini

Rispetto alla chiesa l'ex convento di S. Francesco, oggi Palazzo Municipale, appare visivamente contrastante sia per la discontinuità stilistica ed architettonica sia per la differenza cromatica delle superfici, il che fa supporre ad un'estraneità tra i due immobili che oggi risultano completamente staccati l'uno dall'altro. Sorto alla fine del XIII secolo come semplice abitazione di un'esigua comunità francescana è probabile che in origine fosse formato da pochi ambienti addossati alla chiesa e solo successivamente, nel XV secolo, organizzati attorno ad un chiostro ed al refettorio.
Oggi risulta difficile ricostruire la struttura dell'antico convento: si sa solo che sono scomparse del tutto le originarie aperture delle celle monastiche a primo piano e dell'antico quadriportico sono sopravvissuti ad est un braccio in corrispondenza della chiesa, formato da quattro arcate a sesto acuto, mascherato da una scala ottocentesca, alcune campate a volte a crociera ai lati nord e sud e tracce parziali dell'ultimo braccio del chiostro ad ovest. Invece il refettorio, le cucine e le dispense, in cui oggi si trovano gli Uffici dell'anagrafe, sono stati profondamente alterati, il piano di calpestio sopraelevato e la divisione interna completamente stravolta.
Inoltre con la confisca del patrimonio ecclesiastico attuata a più riprese dal 1809 al 1866 molti edifici hanno subito varie ristrutturazioni, mutando l'originaria destinazione d'uso: in particolare il convento di S. Francesco è stato notevolmente modificato dal restauro dell'architetto Sante Simone che ha operato sovrapponendo all'antico convento un organismo completamente moderno, per dare nuovo decoro ad un immobile con una nuova vocazione urbana.
La sua facciata principale di sapore classicista si articola di elementi decorativi classici quali il vestibolo, le paraste con capitelli ionici e il timpano, ed ha come fulcro un portico a colonne, limitato da paraste laterali; mentre la facciata sulla piazza rielabora il motivo delle lesene che si alternano ai finestroni a tutto sesto, sviluppandosi su due piani con l'ingresso centrale marcato da paraste binate. Accanto, la contigua Torre dell'orologio costruita nel 1834 dall'architetto Alfarano.
A distanza di anni, infine, viene eseguito dallo stesso Simone il secondo intervento di restauro (1886-1893), causato dall'incendio dei tumulti del 1886, che non incide sull'impianto planimetrico ma sulla ristrutturazione statica e strutturale del palazzo.

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047_01 : Esterno

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047_03 : Veduta del Municipio da corso Umberto I

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047_05 : Pianta e sistemazione dei locali al primo piano, 1890 (Sante Simone)

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047_06 : Prospetto ingresso (Sante Simone)

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047_07 : Prospetto (Sante Simone)