SAN GAETANO
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Bitonto. Prospetto principale della Chiesa di San Gaetano.

Sito n.: 53 - SAN GAETANO

La costruzione di questa chiesa fu iniziata dai Teatini il 6 dicembre 1609 mediante la posa della prima pietra celebrata dal vescovo Girolamo Pallanterio (1603-19), alla presenza del popolo e con la partecipazione di tutto il clero bitontino.
La chiesa in origine fu fondata in onore di S. Nicola di Bari. L'origine della fondazione si deve alla raccolta di offerte di denaro operata dal padre Teatino Gerolamo Stinca della comunità di Napoli, durante la quaresima del 1601.
Il vescovo dell'epoca Flaminio Parisio (1593-1603), dato il consenso popolare raggiunto dalle prediche di padre Stinca, inviò una lettera alla casa generalizia di Roma, in cui con regolare supplica, chiedeva di introdurre in Bitonto, la Comunità di chierici regolari.
La prima comunità di teatini entrò in città l'11 novembre 1601, capeggiata da D. Teodoro Apicella da Napoli che allora era il preposto del convento di S. Irene di Lecce. Alla piccola comunità fu offerto dal vescovo alloggio temporaneo nel convento di S. Nicola a fianco la Cattedrale.
La fabbrica per varie ragioni fu condotta molto a rilento e solo il 17 settembre 1730, l'edificio, non del tutto finito, potè essere consacrato dal vescovo Lucantonio Gatta (1723-37) col titolo di S. Nicola di Bari.
L'ordinamento esterno segue la conformazione ad unica navata con cappelle e grande abside semicircolare sul fondo. La copertura dell'aula è a tetto ligneo a doppia falda, munito di soffitto piano su cui sono illustrati alcuni episodi della vita del Santo di Mira, dipinti dal celebre artista Carlo Rosa, aquilano di nascita ma vissuto sin da giovane a Bitonto, ove morì nel settembre del 1678.
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Bitonto. Chiesa di San Gaetano, soffitto di Carlo Rosa.

Le pareti interne sono decorate da un doppio ordine di lesene con interposta cornice marcapiano: tra il primo ordine si inquadrano gli archi delle cappelle e nel sovrastante le ampie finestre con mostre e timpani triangolari. Il prospetto è preceduto da un'ampia gradinata formante il sacrato per l'accesso all'interno del tempio. Detto prospetto è suddiviso in due piani da un doppio ordine di lesene doriche con sovrapposti cornicioni. Sull'alto zoccolo si impostano le sei lesene del primo ordine, tra le quali si incurvano le coppie di nicchie laterali e, assialmente, si apre la porta d'ingresso, affiancata da pilastretti con cimasa a timpano spezzato ove è la nicchia centinata per il Santo Vescovo. Sul cornicione è l'attico di basamento all'ordine superiore costituito da quattro lesene, nei cui interspazi laterali si ripetono le rispettive nicchie e nel centrale è inquadrato il finestrone con timpano triangolare. Sul cornicione di coronamento si eleva la cuspide con cornice a timpano, racchiudente lo stemma dei teatini tra le due curve della, cimasa spezzata.
Lo schema architettonico di questa chiesa e ispirato al barocco romano per cui è da congetturare che il progettista doveva essere un frate teatino vissuto a Roma. Tra l'arredamento marmoreo sono notevoli gli altari, tra cui il più ricco è quello della prima cappella a destra, appartenente al virtuosismo artistico del Barocco leccese.
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Bitonto. Chiesa di San Gaetano, altare barocco seicentesco.

Il complesso conventuale risulta assai rimaneggiato da interventi di carattere profano, per cui ha perduto l'antico carattere. Per la salvaguardia dei preziosi dipinti il tempio è stato recentemente restaurato negli elementi della copertura e nei vani sepolcrali sottostanti, ove infiltrazioni di acque minacciavano la vetusta stabilità delle murature e delle volte di sostegno.
BIBLIOGRAFIA
G. MONGIELLO Bitonto nella storia e nell'arte, ed. Arti grafiche Favia, Bitonto 1970, 188-190.
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Bitonto. Vista laterale destra della Chiesa di San Gaetano.

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Bitonto. Vista laterale sinistra della Chiesa di San Gaetano e scavi intorno al Torrione Angioino.