Sovereto, Chiesa di Santa Maria.
Sito n.:16 - CHIESA DI SOVERETO
Sovereto, Chiesa di Santa Maria. Planimetria (di
Michele Gargano).
Nella zona denominata locus Suber, poi Suberitum, avvenne
il leggendario e miracoloso ritrovamento poco dopo l'anno
Mille, da parte di un pastore bitontino in una grotticella,
della sacra icona bizantina dell'Odegitria, raffigurante la
Vergine con il Bambino, più conosciuta come Madonna di
Sovereto, divenuta poi patrona della città. Di qui l'instaurarsi
del culto e la costruzione della chiesa e del successivo
santuario.
Sulla grotticella del Sovero venne eretta dapprima una
piccola capella, sostituita poi dalla ecclesia Sancte Marie de
Suberito, beneficiaria sin dal 1175 del cospicuo lascito
testamentario di un devoto benefattore. In questa chiesa-
santuario la sacra icona venne poi sistemata ed esposta alla
venerazione dei fedeli. Di questa primitiva chiesa non si ha
alcun riferimento descrittivo, tranne un accenno circa la sua
copertura a capriata. Troppi rimaneggiamenti, d'altra parte,
e molte trasformazioni ha subito nel corso dei secoli. L'unica
testimonianza visiva tramandataci intatta è costituita
dall'abside, mai finora rilevata dalla storiografia artistica
interessata al Medioevo pugliese. Solitamente essa sfugge
all'osservazione del visitatore in quanto nascosta dietro il
grande dossale d'altare in legno scolpito e indorato,
proveniente dalla chiesa di Ciurcitano,
Sovereto, Chiesa di Santa Maria. Altare maggiore.
Sovereto, Chiesa di Santa Maria. Icona della Vergine.
mentre all'esterno la sua vista è preclusa da un'alta
muraglia che circonda l'adiacente giardino di proprietà
privata.
Sovereto, Chiesa di Santa Maria. Abside e torre
saracena.
Da un'esame accurato dell'abside non dovrebbe essere
difficile risalire approssimativamente all'epoca di
costruzione della chiesa. Raffrontata con quella della chiesa
di Cesano si direbbe identica e coeva. Ambedue avevano il
catino absidale affrescato. Mentre infatti è ancora
chiaramente leggibile la Deesis nell'affresco di Cesano, non
altrettanto si può dire per quello di Sovereto, raffigurante
Cristo Pantocrator con quattro apostoli, ormai
completamente sbriciolato dall'umidità.
Sovereto, Chiesa di Santa Maria. Particolare del
volto di Cristo dell'affresco absidale.
Sovereto, Chiesa di Santa Maria. Affresco dell'abside
raffigurante un angelo.
Esternamente hanno molti elementi in comune: forma a
semicerchio, parato murario a conci ben squadrati e lavorati
a martellina, apparecchio accurato degli stessi a corsi
regolari, semicupola a copertura a chiancarelle, monofora
con cornice centinata e decorata da arco lunato. I due fregi
in pietra che decorano le monofore sembrano del
medesimo artefice: a treccia di nastri quello dell'abside di
Cesano e a spina di pesce quello di Sovereto. Ma c'è poi
tutta una componente diversa che concorre a trasferire ad
epoca successiva, nella luce piena del Romanico pugliese, la
chiesa di Sovereto. Altri elementi decorativi appaiono infatti
soltanto nell'abside di Sovereto, conferendole maggiore
compiutezza ed eleganza: archetti pensili, fregi terminali
degli stessi, tutti di diversa fattura e alternati da mezze
colonne che scendono alla base, pregevoli decorazioni a
bassorilievo nella cornice centinata della monofora.
Sovereto,Chiesa di Santa Maria. Abside.
E di quel medesimo stile e della stessa semplicità doveva
essere pure la facciata della chiesa.
Tratto da G. Valente, La Madonna di Sovereto e il carro
trionfale, Mezzina, Molfetta, 1994, pp. 24-26, 35-38.
Sovereto, Chiesa di Santa Maria. Portale e cantoria
con organo.
Sovereto, Chiesa di Santa Maria. Lastra tombale.
Sovereto, Chiesa di Santa Maria. Albero della Vita e
foro da cui si intravede la grotta.
Sovereto, Chiesa di Santa Maria. Affreschi simbolici
della sacrestia.
|