Belvedere.
Sito n.: 34 - BELVEDERE (P.ZZA CAVOUR)
Si erge sulla sinistra della parrocchia di S. Gioacchino, di
poco arretrata rispetto alla facciata della chiesa un tempo
intitolata a S. Anna e annessa al monastero delle Clarisse in
Borgo.
La struttura severa e massiccia, in alto è illeggiadrita dal
belvedere di dodici arcate, coperto da un lastrico, disposto
un tempo su un assito intelaiato, puntellato di merli ornati di
vasi e mezzibusti invetriati.
Belvedere. Fianco.
Belvedere. Piano superiore
Se nei piani superiori è da ascriversi al periodo costruttorio
del cenobio delle Clarisse, che così potevano affacciarsi
sulla città senza essere viste, nella parte inferiore la torre
era a questo preesistente e, assieme all'edificio col chiostro
grande adibito a monastero, proveniente dal Monte di Pietà.
Essa deve aver preso l'attributo di campanaria da quando le
clarisse, salvate dall'esproprio murattiano del 1811,
incapparono in quello della legge eversiva del nuovo regno
d'Italia del 1866, che portò alla cessione al demanio e
quindi al Comune del monastero con tutti i suoi beni.
L'abbandono e la mancata manutenzione, devono aver reso
precari gli assiti di copertura e quelli intermedi della torre,
per cui nel 1869, la Confraternita dei SS. Medici, ottenuta in
concessione la chiesa dall'allora sindaco Michele De Napoli,
provvide a farsi un campaniletto ed a trasferirvi la piccola
campana delle suore, datata 1699. Di fatto allora il
complesso fu smembrato e adibito a scuola, caserma,
carcere mandamentale, pretura ed altro.
Tratto da: M. Gargano, Le chiese, i conditori e il cimitero di
Santa Maria delle Grazie, Mezzina, Molfetta, 1981, pp. 55-
58.
Belvedere. Planimetria (di Michele Gargano)
Belvedere. Planimetria della copertura (di Michele
Gargano)
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