Complesso di S. Maria di Sovereto.
Sito n.: 48 - COMPLESSO DI SANTA MARIA DI
SOVERETO
E' storicamente accertato al 1203 l'esistenza in Sovereto di
un monastero femminile e di un'altra casa religiosa
maschile, certamente sorti entrambi accanto alla primitiva
chiesa-santuario. Gli storici locali, per quanto riguarda la
comunità femminile, sulla scorta di una costante tradizione
orale, concordano nel porre le religiose sotto la generica
denominazione di monache di S. Marco, da una chiesetta in
dotazione delle stesse intitolata a quel santo. Un negozio
giuridico stipulato nel 1203 fornisce qualche chiaro indizio
per l'identificazione dell'origine istituzionale della comunità
che presiede, qualificandosi come abbatissa ecclesiae
Sancte Marie de Suberito, mentre sottoscrivono l'atto anche
due sorores che si attribuiscono la qualifica di monaca. La
qualifica di badessa, per analogia con quella di abate,
spettava soltanto alla preposta a qualche monastero
femminile di monache benedettine. Anche il termine
ecclesia, ivi adoperato come sinonimo dell'annesso
monastero, faceva parte di una terminologia maonastico-
benedettina, mentre lo stesso caratteristico capo di
abbigliamento monacale, il velo nero, cui si riferisce il
documento citato, potrebbe rivelarsi di stretta osservanza in
quel tempo per le monache dello stesso Ordine.
Anche per quanto riguarda la prima comunità maschile,
insediatasi ancora prima a Sovereto, gli stessi studiosi locali
concordano nel ritenerla appartenente a un Ordine
cavalleresco. È prevalente la tesi, sulla base di
testimonianze documentali e di cultura materiale, che a
partire dagli anni intorno al 1300 la comunità che vive e
opera a Sovereto appartenga senz'altro all'Ordine
cavalleresco dei Frati Ospedalieri di S. Giovanni di
Gerusalemme. Quest'ordine, crisalide dei futuri cavalieri di
Rodi e di Malta, approvato nel 1113 dal papa Pasquale II,
era il più noto e il più diffuso intorno alla metà di quel
secolo. Aveva già fondato conventi e ospedali un po'
dovunque nelle città e lungo le arterie stradali più
frequentate dalle masse di crociati e pellegrini diretti in
Terrasanta. E particolarmente in Puglia, che per la sua
posizione geografica costituiva un ponte obbligato per
l'Oriente. La primitiva sede venne trasferita a Barletta.
Diretta dipendenza del convento-hospitale del Priorato di
Barletta sembra possa essere ritenuto il convento-hospitale
di Sovereto, retto dal prior e formato da presbiteri e oblati.
Tanto si può dedurre dalla primissima testimonianza di una
carta terlizzese del 1199. Fino al 1475 la comunità fu
Precettoria, da allora in poi fu Commenda, avendo perduto
la funzione originaria a seguito del progressivo abbandono
della consolare traiana fra i sacco turco di Otranto (1480) e
la battaglia di Lepanto (1571).
Tratto da: G. Valente, La Madonna di Sovereto e il carro
trionfale, Mezzina, Molfetta, 1994, pp.37-50.
Chiesa di S. Maria di Sovereto e l'oratorio di S.
Marco. Pianta del complesso gerosolimitano.
Complesso di S. Maria di Sovereto. Ingresso.
Complesso di S. Maria di Sovereto. Scultura votiva e
iscrizione su arco di accesso.
Complesso di S. Maria di Sovereto. Arco di accesso-
retro.
Complesso di S. Maria di Sovereto. Arco di accesso-
retro.
Complesso di S. Maria di Sovereto. Chiesa di S. Maria
e ex oratorio di S. Marco.
Complesso di S. Maria di Sovereto. Edificio atrio.
Complesso di S. Maria di Sovereto. Edificio atrio.
Complesso di S. Maria di Sovereto. Ex ospedale
gerosolimitano.
Complesso di S. Maria di Sovereto. Blasone.
Complesso di S. Maria di Sovereto. Villa padronale di
Lamparelli.
Complesso di S. Maria di Sovereto. Villa padronale di
Lamparelli-portone.
Complesso di S. Maria di Sovereto. Villa padronale di
Lamparelli-particolare del portone.
Complesso di S. Maria di Sovereto. Villa padronale e
giardino di Lamparelli.
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