PALAZZO REGNA
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Bitonto. Facciata principale del Palazzo Regna.

Sito n.: 20 - PALAZZO REGNA

La storia
L’edificio così come appare oggi costituisce l’atto finale di interventi sull’impianto originario realizzato dalla famiglia De Ferraris nel 1300 e del quale rimangono oggi, all’interno del piano terra, degli archi ogivali di sostegno delle murature dei piani superiori. Di questi archi se ne conservano un paio, essendo stati distrutti gli altri da un irresponsabile intervento di "recupero" degli anni ’80. La casa De Ferraris si estendeva fino al cosiddetto Arco Pinto e, successivamente, fu ricostruita dai Regna all’epoca della data segnata nella trabeazione del portale d’ingresso da Piazza Cavour (1586); tali lavori di ricostruzione terminarono del tutto nel 1636.
La famiglia Regna, proveniente da Milano, divenne bitontina nella prima metà del XIII secolo; il capostipite Paolo Regna era stato portato a Bitonto come ostaggio di Federico II di Svevia, nel corso delle lotte con i comuni.
I caratteri architettonici
Il portale si distingue per la composizione sobria e classicista con semicolonne dorico – romane abbinate e poggianti sopra un semplicissimo basamento. Le bugne sono del tipo toscano e solo negli anni successivi, e qui soltanto, si diffusero secondo una tipologia più massiccia e pesante. La trabeazione è nobile e severa allo stesso tempo, con i due medaglioni che sembra la fermino contro la parete.
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Bitonto. Portone d'ingresso del Palazzo Regna.

I loggiati interni sono di fattura diversa: quello della grande balconata sulla parete di fondo è certamente di epoca posteriore rispetto a quello che fa da coronamento al muro formante il cortile. Anche in questa costruzione, come è accaduto per il Palazzo Vulpano, le finestre sono state trasformate in balconi. Si può notare un particolare non del tutto ortodosso nella architettura rinascimentale: l’attacco della balaustra con le estremità della trabeazione del portale; il Rinascimento di provincia del resto, soleva prendersi delle libertà, per cui in alcune opere, pur pregevoli e di grande interesse culturale, si nota la mancanza della mano del grande maestro.
Restauri
• Restauro del 1981 secondo il progetto redatto dall’Arch. Mongiello: per tale progetto venne rilasciata una concessione edilizia nello stesso anno per lavori urgenti di rimozione di alcune parti pericolanti e per il restauro di altre; nello stesso 1981, però, i lavori vennero sospesi per esecuzione in difformità dalla concessione edilizia. A tale intervento è da imputare la distruzione di due archi ogivali trecenteschi presenti al piano terra come sostegno delle murature dei piani superiori.
• Restauro cominciato nel 1982 e concluso nel 1990: il progetto iniziale fu redatto dagli Arch. Franco Carbone, Ing. Gianluigi Sylos Labini e Ing. Salvatore Caputi Iambrenghi; dal 1982 al 1984 si susseguirono denunce relative alla violazione delle norme di tutela della Legge 1089/39, all’esecuzione di opere in difformità dal progetto approvato, al protrarsi dei lavori nonostante l’ingiunzione di sospensione degli stessi.
• Variante al progetto di restauro in corso il cui progetto venne redatto nel 1986 dall’Arch Mariano La Monaca e dall’Ing. Vincenzo Galliani.
• Lavori di manutenzione straordinaria eseguiti nel 1986 sulle parti di edificio di proprietà di Muzio Domenico.
• Restauro dei dipinti murali eseguito dall’esperta Antonella Saponara nel 1990.
Lo stato di conservazione
Elementi strutturali: non vi sono fessurazioni che lascino pensare ad alcun tipo di dissesto. Paramento murario esterno: la facciata si presenta in buone condizioni a seguite del recente intervento di restauro. Qualche efflorescenza è però visibile in corrispondenza delle colonne del portale d’ingresso.
Elementi decorativi: quelli interni risultano ben conservati, così come quelli esterni.
Estratto da www.bitonto.biz/

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Bitonto. Vista del Palazzo Regna dal cortile interno.