Bitonto. Scorcio delle mura antiche retrostanti il
teatro comunale.
Sito n.: 29 - MURA ANTICHE
Morfologia e trasformazioni delle mura urbiche di
Bitonto.
Alcune note
Sul significato storico delle mura urbiche
Fin da quando esiste la città si riscontra la presenza di una
struttura difensiva. La fortificazione è connaturata
all'insediamento. Oltre alle caratteristiche intrinseche, le
mura urbane raccolgono corpi di fabbrica e strati urbani,
che cingono o con cui si fondono, dando origine ad ambienti
singolarissimi e particolarmente rappresentativi di una
vicenda urbana.
Per le città le fortificazioni sono innanzitutto un dispositivo
militare avente caratteristiche molteplici: difensive,
controffensive e dissuasive. Con le proprie fortificazioni ogni
collettività dimostra prontezza alla difesa, forza economica
ed indipendenza politica. Le torri, in particolare, quali
elementi che più marcano compositivamente le mura,
hanno assunto col tempo significato ideologico, di prestigio,
di simbolo.
Definendo e marcandone il perimetro, le mura costituivano
il luogo della forma esterna della città e stabilivano un limite
netto tra ambito urbano e rurale.
Struttura ed aspetti formali delle mura bitontine
Il modo con cui le fortificazioni incidevano sull'immagine di
una città, fino a costituirne il primo sistema di
riconoscimento a distanza, è particolarmente evidente nelle
cinte delle città pugliesi. Il ruolo formale della cinta
fortificata è stato determinante sia nel caso di città costiere,
ove le mura assumevano una configurazione articolata in
funzione della disposizione peninsulare, che per i centri
dell'entroterra, ove l’architettura del perimetro urbano,
dipendendo fortemente dall'orografia locale. Spesso alla
base della forma urbana vi era pure il rapporto tra
l’elemento difensivo per eccellenza, il castello, e la cinta
fortificata.
Anche Bitonto era munita di una poderosa cinta fortificata.
Numerosi studi e l’evidenza lo dimostrano. Alcune fonti,
toponimi o reperti fanno pensare a ciò, oltre che
considerazioni logiche come la presenza di un’altura a
configurazione peninsulare rispetto a Lama Balice.
Nella forma compiuta, ossia quella normanno-angioina, con
integrazioni e restauri condotti fino al XVI secolo, la
struttura difensiva bitontina si sostanziava di una cinta
fortificata da ventotto torri, tra maggiori e minori, quadrate,
rettangolari e circolari, e cinque Porte urbane (Pendile,
Robustina, Nova, Baresana e Maja). La Più significativa
documentazione in merito, seppure non riferita
all'ultimissima edizione costruita, è restituita da
Michelangelo Azzaro, autore di un grafico
tardocinquecentesco, ove le mura figurano insieme ad altri
edifici urbani o extraurbani.
La struttura della fortificazione è in buona parte normanna.
Il periodo angioino inserì i torrioni cilindrici (detti ‘castelli’),
promosse il restauro di alcune cortine e il rifacimento di
Porta Robustina e Pendile. A cavallo tra i secoli XVI e XVII,
assieme a restauri e reintegrazioni, si rifecero le cortine nei
tratti Porta Maja - Piazza Castello - Vico Goldoni, portando
quest’ultimo segmento in avanzamento rispetto al pregresso
allineamento normanno. Si aggiunse, probabilmente in
luogo di un precedente, il ‘Trione’, cioè un torrione con
basamento poligonale a scarpa, posto al cambio di
direzione tra le cortine sull’estremo orientale della città
antica.
Le mura medievali non conseguono in genere altezze
proprie considerevoli, ma sfruttano convenientemente le
ripide accidentalità del terreno roccioso, rispetto al quale si
estendono in modo altimetricamente complementare.
Detta caratteristica sarebbe ben leggibile in assenza della
colmatura che nella prima metà dell'Ottocento ha formato il
livello delle strade estramurali. Le mura cinque-
seicentesche invece, circuitano le parti più ripide della rupe,
inglobandole e sviluppando sovente quella consistente
differenza di livello tra interno ed esterno che fa apparire il
borgo, come disposto su un potente piedistallo intramurale.
Altri aspetti degni di considerazione discendono dalle
conseguenze del rapporto tra cinta muraria e letto del
torrente Tiflis. Nel caso bitontino l’espansione urbana
preseicentesca lungo i versanti NW e NE favorisce la
formazione di cortine relativamente regolari ed iterative. Sui
versanti prospicienti Lama Balice, invece, l’elemento
naturale favorisce la formazione di cortine.
La forma complessiva, poderosa ed articolata, delle sue
fortificazioni, documenta ulteriormente, oggi, il ruolo
territoriale della Bitonto di ieri: un importante presidio
militare, di civiltà, nonché insediamento dotato di una
singolare impronta paesaggistica.
estratto dell'articolo pubblicato sulla rivista semestrale
“Studi Bitontini” 80, 2005, 21-40 di Tommaso Maria
MASSARELLI.
Bitonto. Scorcio delle mura antiche retrostanti il
teatro comunale.
Bitonto. Mura medievali sull'estremo settore ovest
della citta'.
Bitonto. Torre a sperone lungo le mura antiche in via
Solferino.
|