TORRE RANOCCHIA
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Territorio di Bitonto. Torre Ranocchia.

Sito n.: 72 - TORRE RANOCCHIA

A pochi chilometri da città, lungo un tratturo che s'innesta sulla Bitonto-Palo del Colle, si erge Torre Ranocchia. L'accesso al primo piano, grazie ad una scalinata in muratura, era difeso da feritoie laterali e da una sovrastante caditoia, di cui restano soltanto le grigie mensole di sostegno. Al primo piano, i vari locali sono dotati di sedili in muratura, in corrispondenza delle caratteristiche finestre con stipiti in pietra. Su questo piano, inoltre, si trovano diversi caminetti, tra cui uno adibito a cucina, dotato di dispense e forno in muratura per la cottura delle vivande. Esternamente, adiacente la struttura, è presente un caratteristico pozzo, coperto dalla tipica chianca con foro circolare, mentre sullo spigolo del prospetto posteriore si evidenziano due possenti contrafforti (murature di contenimento) ed un abbeveratoio per animali. L'origine della masseria torre è incerta. Probabilmente è opera di Mastro Matteo Lombardo di Verano. Nel 1515 Giovanni Lombardo di Francesco, soprannominato il ranocchio per l'aspetto singolare, fu a capo della rivolta bitontina contro i feudatari di Spagna. Nel catasto Asburgico del 1728 la torre risulta di proprietà della famiglia Ranucchio con la variante locale di Nanocchio.
Estratto dell'articolo pubblicato su:
“Primo Piano”- periodico mensile di cultura, politica ed attualità.
P. Fallacara, La torre del Ranocchio,ed. Associazione Culturale Realta' riVista, luglio 2003.