Le indagini archeologiche nel sottosuolo del succorpo hanno messo in luce i resti di un grande edificio che in età romana occupava l'area della cattedrale. L'edifico era costruito con grandi blocchi in calcarenite e articolato in diversi vani, uno dei quali lungo ben 22 metri e largo circa 3 metri.

Nell'ambiente a pilastri in cui ora ci troviamo sono visibili un allineamento di circa 10 metri, che si sviluppa trasversalmente all'ambiente, e parte di un emiciclo individuato da tre grandi blocchi.
E' visibile inoltre un bel brano di pavimentazione a mosaico, datato alla prima metà del I secolo d. C., realizzato in tessere di vari colori e in materiali diversi, quali calcare, ciottoli e terracotta.
Il mosaico presenta un grande motivo a cerchi allacciati che delimitano rosette a sei petali. In questo ambiente sono visibili inoltre due importanti reperti di età romana che sono stati reimpiegati negli edifici di età successiva: una piccola ara, probabilmente funeraria, riutilizzata come fondazione per uno dei pilastri dell'ambiente, e una lastra di marmo con epigrafe latina.
L'epigrafe, adoperata nello strato preparatorio del pavimento a mosaico paleocristiano, è stata estratta e restaurata prima dell'esposizione.