Secondo i World Urbanization Prospects 2018 delle Nazioni Unite, nel 2050 circa il 70% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. Gli impatti del crescente processo di urbanizzazione e del relativo consumo di suolo agricolo per i bisogni di una popolazione in aumento esponenziale, con la conseguente graduale distruzione dei paesaggi identitari e naturalistici per la realizzazione di residenze, servizi e infrastrutture inevitabilmente inaspriranno la dicotomia conflittuale fra ambienti urbani e rurali. È quindi necessario fornire soluzioni compatibili ai bisogni delle città che non implichino la perdita dei luoghi rurali.
ITC è al lavoro per contribuire alla salvaguardia di un patrimonio culturale e paesaggistico fortemente identitario come quello agricolo con sistemi in grado di coniugare referenze agricole tradizionali con tecniche e strumenti innovativi, attraverso un approccio che fonde tecnologia avanzata e saperi storici per creare un modello agricolo virtuoso, efficiente e replicabile.
Il progetto mira a valorizzare prodotti e pratiche agricole tradizionali, tipici dei territori locali, promuovendone la riscoperta in un’ottica di filiera corta e valorizzazione delle biodiversità agricole autoctone, per attuare un modello concreto di agricoltura del futuro: intelligente, integrata, rispettosa dell’ambiente e al tempo stesso radicata nella tradizione.
L’iniziativa si colloca in un contesto più ampio di transizione ecologica, mirando a recuperare spazi degradati o dismessi, con il fine ultimo di liberare superfici agricole estensive per il ripristino di habitat naturali. Obiettivo ultimo è contribuire a diffondere modelli di produzione agricola pulita, locale e sostenibile, che favoriscano la rigenerazione ambientale e la protezione della biodiversità.
Responsabile scientifico: Antonella Lerario (alerario@itc.cnr.it)
Coordinamento e sviluppo: Salvatore Capotorto (scapotorto@itc.cnr.it)
Partner: aziende agricole