Valenzano, Abbazia di Ognissanti

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L’abbazia di Ognissanti fu fondata verso la metà dell’undicesimo secolo, dal monaco Eustazio, che ne fu poi il primo abate. Nel 1082, Eustazio, fu confermato nelle sue immunità dall’arcivescovo di Bari Ursone (lo stesso al tempo del quale avvenne la traslazione delle reliquie di San Nicola).

Anche l’abate Elia, successore di Ursone, confermò l’autonomia del monastero. Anzi, scelse l’abate Eustazio come suo successore a rettore della Basilica di San Nicola, stabilendo già alle origini un rapporto ideale fra la Basilica e il monastero benedettino.

La bolla del papa Pasquale secondo, del 9 settembre 1115, riconosceva che il monastero doveva la sua esistenza all’iniziativa di Eustazio e gli confermava i privilegi concessi dagli arcivescovi Ursone ed Elia. Da una successiva bolla del Papa Lucio II, del 25 novembre 1144, si apprende che il monastero nel frattempo era entrato in possesso di altre chiese, quali San Nicola del Pagliaio, San Lorenzo, San Procopio,Santi Simone e Giuda e San Sebastiano,. L’11 luglio 1295, da Anagni, il papa Bonifacio VIII, donava il suddetto monastero con tutte le sue proprietà alla Basilica di San Nicola, al fine di incrementarne le rendite. Di conseguenza anche le pergamene di Ognissanti andarono ad arricchire il già ricco patrimonio archivistico della Basilica.

Ognissanti, ridotta a fonte di guadagni per altri enti continuò per secoli a produrre frutti della terra, ma dovette registrare una progressiva decadenza della vita spirituale. Ben presto scomparve la comunità e i canonici di San Nicola si preoccuparono soltanto della gestione ecclesiastica della chiesa.

Nel 1737 il monastero, già in rovina da alcuni secoli, fu definitivamente smantellato, per permettere la costruzione del Santuario della Madonna del Pozzo a Capurso.

Non sembra che i canonici di San Nicola facessero alcunché per impedirne la fine, e il motivo fu forse il favore che il re Carlo III mostrava nei confronti della Madonna del Pozzo.

Oggi è rimasta soltanto la chiesa, gestita dai Domenicani, ai quali dal 1951 fu affidata la Basilica di San Nicola. L’edificio, nonostante le piccole dimensioni (metri 18,45 per 12,65), appartiene alla categoria degli edifici a cupole in asse, i cui migliori esemplari in Puglia sono San Benedetto di Conversano, San Corrado di Molfetta e San Francesco a Trani. Sintesi di romanico pugliese e di reminiscenze bizantine, la chiesa di Ognissanti è un piccolo capolavoro nel suo genere.